il Cilento tra le righe ed i pensieri di Alessia e Michela Orlando

Pubblicato il da eleaticactg

Amore per il Cilento attraverso la penna delle nostre giovani scrittrici cilentane.

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 Ancora una volta il tema è l'amore per la loro amata terra che, purtroppo, offre solo una minima parte delle opportunità che potrebbe dare per non costringerci ad andare lontano, a cercare un minimo di sostentamento, ad allontanarsi da quella terra che è tutto per noi e che ci portiamo sempre nel cuore e che tutti vorremmo cercare di valorizzare lottando contro ogni avversità e perchè no contro il "POTERE". Alessia e Michela sono così. Anche se miglia le dividono dalla nostra terra loro hanno sempre il pensiero rivolto alle proprie origini, parlando nei loro libri delle "circostanze" che la caraterizzano. Anche io sono uno di quelli che pur arrampicandosi sugli specchi vuole e cerca, quanto più possibile, di restare qui, di sopravvivere, di adattarsi alle " circostanze", pur di poter lanciare un minimo segnale di risvolta. Mi sto accorgendo, andando in giro nel mio paradiso, che sono tanti i giovani che la pensano come noi, che hanno abbandonato dei progetti per restare nel Cilento, che amano queste zone, e che farebbero di tutto per poter muovere qualcosa. Siamo tanti che abbiamo una voglia di emergere, che abbiamo le capacità per farlo, che vogliamo farlo, ma che spesso le nostre idee si infrangono contro il muro del potere, e man mano ci tolgono la voglia di sognare. La nuova generazione è pronta, e stiamo cercando di avere sempre più fiducia nel prossimo, cosa che è stata tolta tanti anni fà ai Cilentani, che si sono chiusi, che non hanno creduto più alle istituzioni o ailoro sogni, che ne hanno viste troppe al punto da essere restio e dubitoso con il prossimo( turista).  

 

Grazie di Cuore ad Alessia e Michela

 

La sensazione che ho da subito nutrito per queste due ragazze è quella che hanno avuto la forza ed il coraggio per sfondare quei muri e che, anche se lontano dalla terra di origine,  cercano nel loro modo, attraverso la scrittura, di poter dare un impulso per continuare a credere ed ad amare. 

 

Alessandro Nese

Voglio pubblicarvi il loro articolo che spiega meglio il loro percorso. 

a presto.

 

 

DA SENZA MACCHIE A MAHAYAVAN-RACCONTI DELLE TERRE DIVISE

Non  conoscevamo Edizioni Scudo. Non avevamo mai letto di narrativa fantastica (detta letteratura di genere, come quella horror, gialla e così via, che sarebbe destinata a lettori appassionati, come fosse necessariamente da costringere in una nicchia, interdetta agli altri lettori). Partivamo, dunque, con il piede sbagliato e volevamo proporre qualcosa che ci girava per la mente e non riuscivamo a cogliere. L’idea era più o meno questa: del Cilento si è detto tutto. E non è bastato a risolvere i suoi problemi. Ne hanno scritto grandissimi scrittori, teologi, storici, poeti antichi e moderni, emigrati della prima generazione (quelli che sventolavano i fazzoletti piangendo prima di salire sui bastimenti), delle successive generazioni (quelli con le valige di cartone) e finanche i loro figli e  nipoti che nel Cilento non ci sono mai stati (che non sapevano, non sanno quanto sia dura questa terra; quante pietre siano inestirpabili dal suo seno; quanto sia lontana e faticoso arrivarci). Tutti scrittori novelli e coraggiosi che, vinti dal magone, dalla nostalgia per l’assenza da luoghi gelosamente custoditi nella mente, o dal ricordo dei racconti dei nonni, hanno inventato storie e poetiche per narrare la pioggia, l’odore della terra, i calli, la bellezza dei cieli, i profumi di ginestra, lavanda e origano, le rose rifiorenti di Paestum, i santi, i diavoli, le processioni-salite ai monti, il pane cotto al forno, l’olio e il vino cilentani,  gli animali orrendi, i calanchi che inghiottono i corpi e non restituiscono i resti, le acque fresche, le streghe-ianare, i fantasmi, gli incubi, i briganti, le fucilazioni: tutto assieme, un miscuglio dall’odore di sangue e santità, di inestricabili verità e finzioni drammaturgiche, di incubi  e sogni, di bugie clamorose.

Non potevamo competere. E allora abbiamo inventato una specie di viaggio a ritroso. Qualcuno ha trovato geniale accostare Los Angeles a Laurino (l’avv. Emerico Gerbasio, di Napoli; legato al Cilento per origini: è figlio del barone Gerbasio e conduce un bellissimo B.& B., LA DIMORA DEI BARONI, con la moglie Daniela. Un suo avo è protagonista di un nuovo romanzo, ambientato nel Vallo di Diano-Cilento, che stiamo rivedendo). Seguendo traiettorie da molti percorse solo all’andata, siamo partite da Los Angeles e via via, abbiamo toccato mete mai viste, avendo in mente di far ritornare quelle sensibilità nel Cilento. Lo abbiamo fatto cancellando i loro passi, cancellando quei luoghi, nel nostro e-book SENZA MACCHIE. Non sappiamo per quale ragione, forse mistica, Giorgio Sangiorgi e Luca Oleastri, cioè Edizioni Scudo, non solo ce lo hanno pubblicato, ma il primo lo ha arricchito con illustrazioni che troviamo splendide e suggestive; il secondo con una copertina che attrae, dalla quale è difficile distogliere lo sguardo. Siccome non le abbiamo realizzate noi, possiamo dire tutto: se le si osserva, illustrazioni e copertina, a lungo, si finisce per lasciarsi andare, farsi prende dalla magia-malia del bello e concludere che si, in fondo in fondo, il mondo è bello. Ed è maltrattato. È esattamente ciò che in sintesi dice SENZA MACCHIE. È, questo, un messaggio che abbiamo tentato di diffondere, c’è davvero ed è potente, occultando però l’intenzione che qui sveliamo: nel cuore avevamo il Cilento a ogni passo e volevamo che si sentisse il peso che ci accompagnava: quello della sofferenza di chi quei luoghi li aveva percorsi con la morte nel cuore.  Purtroppo non potevamo dirlo; è questa la ragione per la quale quei luoghi sono via via cancellati. Naturalmente alla base c’è anche il tema generale dell’ambiente che è aggredito, distrutto, manipolato e addirittura cancellato. È bastato poco tempo dopo la pubblicazione e si è diffusa la bomba della macchia del petrolio. Qualcuno ci ha detto: ma siete maghe? Leggete il futuro? Ovviamente non è così. Era sin troppo facile prevederlo ed è successo, come era già accaduto e lo hanno tenuto celato. Intanto, però, un altro nostro obiettivo è stato raggiunto: stavamo insegnando Italiano, una ad Ajaccio, l’altera a Grenoble e ci pareva necessario tentare di trasportare il nostro italiano, le nostre parole, ovunque fosse possibile per il mondo. Sperando arrivassero anche ai cilentani. Crediamo di averlo fatto e vorremo farlo sempre più. Il libro è stato adottato qui e lì anche dalla SOCIETA DANTE ALIGHIERI che la nostra Cultura diffonde certamente meglio di noi due, dappertutto (ha circa 500 sedi in tutto il mondo).

A questo punto, possiamo svelare un piccolo segreto: eravamo soddisfatte e pensavamo di scrivere sempre meno, per badare ad altro, a come fare per vivere in maniera decorosa 8problema che i giovani hanno e si pongono). Ma Edizioni Scudo, nella persona di Luca Oleastri, aveva ideato MAHAYAVAN-Racconti delle terre divise. Giorgio Sangiorgi aveva trasformato l’Idea in un Progetto. Noi abbiamo detto INVENZIONE, che ci pare pertinente e forse anche un po’ impertinente: lui ha inventato un mondo, ma ha dato incarico ad altri di riempirlo, di farlo ricco di contenuti affascinanti. Gli ALTRI sono gli scrittori italiani di genere Heroic Fantasy.

Ma noi non lo eravamo. Anche stavolta ci è venuto in soccorso il Cilento. Abbiamo ricordato il finale di SENZA MACCHIE: il mondo è stato cancellato e solo Laurino conserva la sua struttura fisica, non essendosi trasformato in energia. Si allontana nel vuoto interstellare, pilotato dal piccolo Italo Gregorio che, per un evidente fenomeno magico, si è impadronito della cultura ed esperienza di Don Loreto.  Che fine potrà mai fare il vuoto alle spalle?

Ci pareva una domanda collegabile alla idea di Luca Oleastri, nel senso che certamente era partito da questo presupposto, per poter dar modo a Giorgio Sangiorgi di dire agli scrittori: inventate storie capaci di riempire un mondo, un nuovo Universo. Vi regalo una PIANTINA, vi DETTO POCHE REGOLE  e fate voi…

Noi ci abbiamo provato, pescando nella storia del Cilento. Ne è uscito un racconto che dovrebbe affascinare. Così come affascinerà quello scritto da Maryury USECHE, colombiana di Bogotà, che una di noi, Michela, ha conosciuto a Grenoble. È divenuta una sorella per entrambe. Con i suoi 22 anni e con la storia della Colombia che ben conosce, ha scritto un racconto divino. È lei che ci tiene compagnia sulla copertina: i nomi degli altri 16 Autori, che per noi erano sconosciuti, sono dei MOSTRI SACRI della letteratura fantastica. Adesso lo sappiamo. Chi vorrà saperne di più dovrà solo digitarli uno a  uno in Google e scoprirà meraviglie letterarie. Siamo certe che hanno scritto parole altissime e che hanno rappresentato magistralmente porzioni di Mahayavan. Molte menti e molti cuori di lettori attenti ne saranno affascinati.

 

  

 

 

 

 

Alessia e Michela Orlando

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