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Pubblicato il da eleaticactg

Lo scoglio di San Francesco

 

http://files3.caprionline.it/article/3598_Agropoli/image/1_l.20091209221925.jpgSi racconta che padre Francesco d’Assisi di ritorno dall’Egitto, fece una sosta ad Agropoli ove “fondò un monastero e operovvi grandi meraviglie” (Gatta).

Era un mercoledì di un imprecisato giorno e mese dell’anno 1222 quando il Poverello d’Assisi, lasciata la nave attraccata nel porto, salì al borgo medievale Agropolese posto sulla sommità del promontorio che domina il golfo di Salerno.

Il popolo affollava la piazza principale ed era intento a svolgere le rituali attività commerciali del mercato settimanale. Il Santo volle parlare alla gente, ma nessuno gli prestava ascolto: era “mal gradito da quei paesani, alieni di sentire la parola di Dio.”

Pertanto si recò di nuovo sulla spiaggia sottostante e, scorto uno scoglio in lontananza, vi si recò “ed ivi predicando accorse una gran moltitudine di pesci quasi ascoltarlo volessero”.

La gente, nel vedere questo strano prodigio, accorse in massa, abbandonando le mercanzie sulla piazza a cui erano tanto legati.

San Francesco, nel conversare con le creature del mare, ebbe modo di fare una predica indirettamente a tutti gli abitanti del posto. Profetizzò anche “che quello scoglio che servito aveva da pulpito, benché col tempo sarebbe mancato alla sua grandezza, con tutto ciò le acque non l'avrebbero mai superato" (Annali dei Frati Minori dell'anno 1222).

Pochi anni dopo, nel 1230, dopo che frate Francesco salì al Signore, gli Agropolesi costruirono il convento omonimo che oggi è adibito ad abitazioni private.

Esso domina come un castello sulla costa, quasi a voler riparare all'antica indifferenza mostrata verso il poverello di Assisi. Nelle adiacenze del convento fu eretta una chiesa che successivamente fu restaurata per l'interessamento di Don Cesare Caradonna con il contributo dei fedeli.

Sullo scoglio ancora oggi troneggia una Croce che fa da faro spirituale a tutti i pescatori che percorrono le acque antistanti alla cittadina di Agropoli.

                                                                                                  Giuseppe Scarane

                                                                                             giuseppe.scarane2@tin.it

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